La Veterinaria risponde

Se avete dei dubbi che vi assillano riguardo al vostro amico, non esitate a contattare la nostra veterinaria!!! Sarà lieta di rispondere alle vostre email.

IL VETERINARIO RISPONDE …….

A cura della dr.ssa Chiara Veronesi

Il cane del mio vicino di casa è stato avvelenato, è possibile fare qualcosa perché i responsabili vengano puniti ?

In realtà esiste un’Ordinanza del Ministero della Salute in vigore dal gennaio 2009 che vieta l’utilizzo e la detenzione di esche o bocconi avvelenati. Lo scopo di tale Ordinanza è proprio di prevenire i rischi per la salute dell’uomo e degli animali ed evitare la contaminazione ambientale. Non bisogna infatti dimenticare che le esche rappresentano un pericolo non solo per gli animali domestici e selvatici ma anche per i bambini che per curiosità potrebbero toccarle. Utilizzare bocconi avvelenati è un reato, quindi è prevista la denuncia dei responsabili ma anche dei sospetti responsabili. Il provvedimento vieta di utilizzare, di preparare,di abbandonare esche e bocconi avvelenati o che contengano sostanze tossiche, vetri o metalli. E’ fatto inoltre divieto di utilizzare e abbandonare qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisca. Il proprietario dell’animale deceduto a causa di esche o bocconi avvelenati è obbligato a denunciare il fatto alle autorità competenti. Le esche in genere si presentano come carcasse di quaglie, di piccioni, di polli imbottite di veleno, come uova avvelenate, come salsicce o polpette di carne cruda avvelenate. Nel caso in cui un cittadino rinvenga un’esca o anche solo ne abbia il sospetto deve avvisare immediatamente gli Organi di Polizia e il Servizio Veterinario della ASL di zona. Qualora le autorità competenti non potessero intervenire immediatamente, prima di raccogliere il materiale sospetto, indossare guanti e mascherina quindi porlo in contenitori di plastica chiusi ermeticamente e consegnarlo ad un Veterinario che provvederà ad inviarlo all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per le analisi. Se si sospetta che il proprio animale sia stato avvelenato osservare bene le caratteristiche (odore, colore,aspetto…) del materiale ingerito in modo tale da poterle comunicare al Veterinario, la quantità, l’orario a cui è avvenuta l’ingestione e il luogo dove si trovava il boccone. Se visitando l’animale il veterinario sospettasse un avvelenamento è obbligato a darne immediata comunicazione al Sindaco e alla ASL di zona. Il Sindaco è obbligato ad aprire un’indagine, a mettere cartelli che avvisino i cittadini che nella zona c’è stato un episodio di avvelenamento e a mettere in atto le procedure per la bonifica del territorio.
Qualora l’animale avvelenato muoia, il Veterinario deve inviare le spoglie all’Istituto Zooprofilattico per l’esame autoptico. Nel caso in cui l’autopsia confermi che il decesso sia stato dovuto ad avvelenamento, l’Istituto avviserà l’Autorità Giudiziaria. Per evitare incidenti agli animali durante le disinfestazioni e le derattizzazioni è obbligatorio affiggere almeno 5 giorni prima cartelli che informino che ci sarà il trattamento e la sostanza utilizzata. Se si usano esche queste devono essere messe in appositi contenitori che consentano l’accesso solo dell’animale cui sono destinate. Le aziende che producono sostanze tossiche e velenose hanno l’obbligo di aggiungere al prodotto una sostanza che lo renda di sapore sgradevole per gli animali ed i bambini.


 

 

Vorrei mettere una palma in giardino è vero che potrebbe essere pericolosa per il mio cane?

 

 

Non tutte le varietà di palma risultano essere velenose, ma quelle appartenenti alla famiglia delle Cycadaceae sono molto pericolose. Tra queste la più diffusa come pianta ornamentale è la Cycas Revoluta chiamata anche Sago Palm. Tutte le parti della Cycas, la polpa dei semi, le foglie, i gambi, sono velenose ma i più pericolosi sono i semi ( detti noci ), perché qui le sostanze tossiche sono presenti ad una più alta concentrazione; per questo motivo anche l’ingestione di una o due noci può creare problemi molto gravi. Inizialmente, qualche ora dopo l’ingestione di parti della Cycas, compaiono frequenti episodi di vomito, diarrea, sete molto intensa e abbondante salivazione. Dopo qualche giorno invece inizia a manifestarsi l’azione tossica a livello del fegato. Sia l’effetto delle tossine che il danno epatico sono responsabili dei sintomi neurologici, quali grave abbattimento e convulsioni che spesso si associano a questo avvelenamento. Il numero di cani che muore a causa dell’intossicazione da Cycas è molto elevato perché non esistono degli antidoti specifici. E’importante quindi intervenire il prima possibile. Portando il cane dal veterinario subito dopo l’ingestione questi potrà indurre il vomito delle parti della pianta prima che le tossine siano state assorbite, inoltre somministrerà farmaci che ostacolino l’assorbimento delle tossine in modo da ridurne il loro effetto nocivo. Quando invece sono già comparsi i sintomi dell’avvelenamento può essere fatta solo una terapia sintomatica e di supporto della funzionalità epatica. La maggior parte dei cani muore per i gravi danni subiti dal fegato.

Colgo l’occasione per ricordare che molte altre piante presenti nelle nostre abitazioni sono tossiche per i cani; è importante prestare attenzione e collocarle lontane dalla portata dei nostri animali che potrebbero rosicchiarle per gioco, soprattutto se cuccioli.

 

Ho sentito che è stata introdotta una tessera sanitaria anche per gli animali, significa che per le visite, i farmaci e gli esami del proprio cane ora è possibile pagare solo il ticket?

La tessera sanitaria di cui parla si chiama Amicopetscard  ed è una carta che permette l’archiviazione online della cartella clinica di ogni animale ma non fornisce servizi di medicina convenzionata per gli animali di proprietà. Tutti i proprietari possono richiedere la tessera per i loro animali registrandosi al sito www.amicopets.it , dopo pochi giorni verrà loro recapitata a casa la card. A questo punto dovranno recarsi dal loro veterinario di fiducia che inserirà nella tessera tutti i dati del loro animale. La tessera costa 28 euro all’anno e deve essere rinnovata annualmente. Sulla tessera è indicato il nome dell’animale e un codice che corrisponde al numero di microchip del cane. Il proprietario può accedere a www.amicopets.it , digitare i numeri indicati sulla card e visionare la cartella clinica del suo animale in qualunque momento (24 ore su 24) e in qualunque paese si trovi, evitando di portare con sè tutta la documentazione cartacea. Nella cartella clinica digitale sono indicati : il nome dell’animale, la razza, l’età, se è sterilizzato o meno, le vaccinazioni, la profilassi per la filaria, eventuali esami eseguiti, allergie ed eventuali terapie in corso. L’aggiornamento e la modifica di questi dati può essere effettuato solo dal medico veterinario. Il  proprietario accedendovi può solo consultare la cartella clinica. In caso di emergenza il veterinario del pronto soccorso potrà visionare tutta la storia clinica del soggetto che deve curare che non è suo paziente abituale. Il data base di Amicopets favorirà anche il ritrovamento degli animali che sono stati smarriti e consentirà un monitoraggio sanitario degli animali su tutto il territorio nazionale da parte del Ministero della Salute.